VICINI E LONTANI
Non gettare al vento le mie emozioni,
pluralismo imperituro della mia vita
anche se per te sono imperfezioni,
tu razionale, tu triste, tu inacerbita.
E possa un giorno io darti per davvero,
il senso di profondo che porto dentro.
Infinite sulla mia testa le emozioni caddero.
E dopo? Dopo mi è rimasto il corpo sventro.
Posi la mia mano rigida e tesa
e giammai nessuno volevo oltre il mio corpo
però a volte avevo anche io bisogno di una forte presa
e sentivo sulla mia anima un usurpo.
Mente, cuore e corpo non son mai congrui
e di questo è difficile accettare il proseguo
e quindi ti affliggi e ti adegui
a quello che sarà un cammino ambiguo.
Allor dunque ti sentirai un’anima persa
afflitto e sconsolato il tuo pensare.
Io grazie alla mia ratio sono emersa
e forte e decisa non voglio più penare.
Sono una donna che non sa amare
sono un essere trafitto e ferito
ho perso tanti anni fa il mio amore
tu sognatore, tu superficiale, tu rintenerito.